Mercoledì 25 maggio -Domenica 29 maggio
Cinema Massimo, Sala 3
Via Verdi 18 Torino
Intero: € 3,00
In occasione della Giornata mondiale dell’Africa, al Cinema Massimo, un programma di quattro film che mettono in evidenza le dinamiche sociali e culturali legate alle migrazioni dall’Africa verso gli altri continenti. Storie di identità, patrie perdute, rimpianto, nostalgia, ma anche di nuove opportunità. In particolare si è scelto di privilegiare storie che riflettono sull’aspetto psicologico ed esistenziale della diaspora, perché il partire spesso include l’idea di un ritorno, sia esso reale o immaginario, con tutto il suo carico di dolore, frustrazione, nostalgia e rimpianto.
Alain Gomis
Tey/Aujourd’hui
(Francia/Senegal 2012, 86’, video, col., v.o. sott.it.)
Mer 25, h. 20.30
Oggi è l’ultimo giorno della sua vita. Satché ne è certo, anche se è in piena salute, ed è pronto ad accettare la sua morte imminente. Camminando per le strade della sua città natale, in Senegal, si confronta con luoghi e persone del suo passato come se li stesse vedendo per la prima volta: la casa dei genitori, il suo primo amore, gli amici d’infanzia, la moglie e i figli. Ancora una volta sente lo stesso rimprovero: perché non è rimasto in America, dove avrebbe avuto un futuro?
Haile Gerima
Teza
(Etiopia/Germania/Francia 2008, 140’, 35mm, col., v.o. sott.it.)
Ven 27, h. 16.00
Dopo aver completato gli studi universitari in Germania, Anberber fa ritorno nella natìa Etiopia. Spera di poter fare qualcosa per il suo paese grazie alle sue capacità e le conoscenze acquisite studiando, ma presto deve fare i conti con una realtà che non riconosce più bene come sua e soprattutto con il repressivo regime marxista di Haile Mariam Mengistu, che ha condotto alla dissoluzione dello spirito della sua gente e dei valori sociali di un tempo.
Ahmed El Maanouni
Alyam Alyam
(Marocco 1978, 90’, DCP, col., v.o. sott it.)
Sab 28, h. 16.30
Alyam Alyam parla di sogni infranti e delle circostanze che hanno condotto al crollo della società tradizionale marocchina, della forza che nasce dalla disperazione e dello spietato consumarsi di generazioni perdute. “Quasi quarant’anni dopo non posso fare a meno di osservare come tutto sembrasse presagire la tragedia vissuta oggi dalle migliaia di migranti i cui sogni spezzati giacciono abbandonati sul fondo del Mediterraneo
Pocas Pascoal
Por aqui tudo bem
(Angola/Portogallo 2011, 93’, video, col., v.o. sott.it.)
Dom 29, h. 16.30
Alla fine dell’estate del 1980 Maria e Alda, due sorelle di 16 e 17 anni, si rifugiano a Lisbona per fuggire dalla guerra in Angola. Del padre, rapito quattro anni prima, non si sa nulla. Sopravvivendo senza denaro, tra dormitori e incontri casuali, Maria e Alda aspettano, inutilmente, il ritorno della madre dall’Angola.